GDPR Privacy
(Privacy e Sicurezza dei dati Sanitari)
Da 25 maggio 2018 è applicabile il GDPR sulla privacy, il
regolamento comunitario che detta le nuove regole sul trattamento
dei dati personali. Il 21 agosto 2018 è anche il termine ultimo per le
aziende affinché adottino tutte le misure per adeguarsi alla nuova
disciplina. Infatti, il GDPR non è una direttiva, che richiede una
norma nazionale di recepimento, ma un regolamento, cioè un atto
comunitario obbligatorio e legalmente valido dal momento in cui
viene applicato.
Le sanzioni per chi non si adegua sono molto pesanti: fino a 20
milioni di euro, oppure fino al 4% del fatturato mondiale totale
annuo del trasgressore.
Nei prossimi paragrafi vedremo quali sono le novità introdotte dal
GDPR e quali azioni mettere in pista fin da ora per adeguarsi a
questa normativa così importante.
”Data protection by design”: pensare alla protezione del dato fin
dal momento in cui viene progettato un servizio
Il “General Data Protection Regulation” (GDPR 2016/679)
adottato dall’Unione Europea abroga la direttiva 95/46/CE in materia
di protezione dei dati personali, per armonizzare tutte le attuali
normative sulla privacy degli Stati Membri che fanno parte
dell’Unione.
Il GDPR sostituisce una normativa ormai obsoleta, che risale al
1995, quando solo una piccolissima percentuale di persone in Europa
usava Internet. All’epoca non esistevano i Social, i dispositivi
mobili, le App, l’Internet of Things e i Big Data.
Oggi la situazione è radicalmente cambiata e per tutelare i dati
personali di tutti noi, le aziende devono pensare alla “protezione
del dato” fin dal momento in cui progettano un servizio, a
maggior ragione se si tratta di informazioni particolarmente
delicate, come i dati sanitari: cartelle cliniche, referti, immagini
diagnostiche…
E’ il concetto di “data Protection by design” che investe
anche i processi e i sistemi informativi dell’azienda. Per adeguarsi
al GDPR sulla privacy, quindi, è necessario adottare misure
organizzative e tecniche che garantiscano la protezione dei dati fin
dal momento in cui sono stati acquisiti.
Cosa prevede il GDPR sulla privacy
Il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati stabilisce i
doveri delle aziende, i diritti di chi lascia i propri dati e indica
gli adempimenti per mettere in sicurezza le informazioni sensibili.
Prevede inoltre pesanti sanzioni per chi non si adegua.
Ecco i principali punti del regolamento.
1) Il regolamento introduce il principio di “accountability”, in
italiano “responsabilizzazione”
Il GDPR ha introdotto questo principio per fare in modo che il
titolare ed il responsabile del trattamento adottino concretamente
tutte le misure necessarie alla protezione dei dati. Quindi si
chiede loro di rendere ogni trattamento dei dati conforme al GDPR (compliance),
garantire che vi sia questa conformità, dopo aver analizzato i
rischi e fare in modo che la conformità sia facilmente dimostrabile.
L’accountability si realizza attraverso:
-
la protezione del dato fin dalla progettazione (privacy by design):
dal momento in cui viene acquisito il dato, l’azienda deve pensare
immediatamente a come metterlo in sicurezza
-
la nomina dei Responsabili del Trattamento
-
la predisposizione del Registro dei trattamenti dei dati personali,
che può essere messo a disposizione dell’autorità in caso di
controlli
-
la nomina del Data Protection Officer (DPO): è una figura
professionale con competenze in campo informatico, giuridico, di
valutazione del rischio e di analisi dei processi, che ha il compito
di osservare, valutare e gestire il trattamento dei dati personali
per garantire il rispetto della normativa sulla privacy
-
i contenuti dell’informativa, che sono elencati in modo tassativo
nel regolamento, fra questi vanno riportati i dati di contatto del
Data Protection Officer, la base giuridica del trattamento, qual è
il suo interesse legittimo e, se il titolare trasferisce i dati
personali in Paesi terzi, attraverso quali strumenti lo fa
-
il fondamento della liceità del trattamento (consenso): per i dati
“sensibili” il consenso deve essere esplicito, e questo vale anche
per il consenso a decisioni basate su trattamenti automatizzati,
come la profilazione
-
la conservazione dei dati: il titolare deve specificare per quanto
tempo verranno conservati i dati oppure i criteri seguiti per
stabilire tale periodo di conservazione
-
la formazione del personale aziendale in materia di privacy
2) Il GDPR elenca quali sono i diritti dell’interessato, cioè
della persona che ha lasciato i suoi dati all’azienda
L’azienda deve garantire agli interessati:
-
il diritto di accedere ai propri dati personali e di
rettificarli
-
il diritto all’oblio, cioè il diritto ad ottenere la
cancellazione dei propri dati personali
-
il diritto di limitare il trattamento dei propri dati
personali
-
il diritto alla portabilità dei propri dati, cioè consente
agli interessati di ricevere dal titolare del trattamento, “i dati
personali che lo riguardano forniti ad un titolare del trattamento”
in modo che possa trasmetterli ad un altro titolare del trattamento
(per esempio, un’altra azienda); serve a garantire il trasferimento
dei propri dati da un servizio online ad un altro
-
il diritto di opporsi all’utilizzo dei propri dati personali
3) La nuova norma comunitaria spiega come mettere in sicurezza i
dati personali
Le misure di sicurezza adottate devono “garantire un livello di
sicurezza adeguato al rischio” del trattamento. Quindi l’azienda
deve:
-
classificare i dati personali ed i sistemi usati per il loro
trattamento
-
adottare sistemi informativi conformi al GDPR
-
definire requisiti di sicurezza informatica adeguati
-
notificare le violazioni
Rispetto a quest’ultimo punto, a partire dal 25 maggio 2018,
tutti i titolari dovranno notificare all’Autorità di
controllo le violazioni di dati personali di cui vengano a
conoscenza, entro 72 ore e comunque “senza ingiustificato
ritardo”, ma solo se ritengono probabile che da questa
violazione derivino rischi per i diritti e le libertà degli
interessati.
Quindi la notifica all’Autorità dell’avvenuta violazione non è
obbligatoria, ma dipende dalla valutazione del singolo titolare.
Però, se la probabilità che la violazione metta a rischio i diritti
e le libertà degli interessati è alta, il titolare deve informare
anche loro senza ingiustificato ritardo.
4) Il GDPR prevede pesanti sanzioni per chi trasgredisce
Le sanzioni pecuniarie/amministrative previste dal GDPR sulla
privacy per chi trasgredisce sono molto pesanti: fino a 20
milioni di euro, oppure fino al 4% del fatturato mondiale
totale annuo del trasgressore.
GDPR sulla privacy: come adeguarsi al più presto?
Il percorso di adeguamento al GDPR prevede tre fasi:
-
identificare eventuali discrepanze tra quanto fatto finora
dall’azienda e quanto previsto dal GDPR e poi valutare le azioni
necessarie per essere conformi alla normativa: questa analisi deve
riguardare sia gli aspetti legali e organizzativi, che la sicurezza
informatica
-
mettere in atto le azioni necessarie ad ottenere la conformità,
e quindi: aumentare i controlli, mettere in atto misure per
prevenire danni e gestire le eventuali violazioni
-
mantenere la conformità nel tempo con la formazione periodica
e la costante verifica delle misure di protezione adottate.
Mancano solo poche settimane per adeguarsi al nuovo regolamento
europeo!
La
vecchia direttiva sulla privacy va in pensione e viene sostituita
dal nuovo Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Adeguare
la propria struttura sanitaria al GDPR sulla privacy richiederà
molto lavoro, perché sono i processi organizzativi e informativi a
risentire maggiormente di queste novità.
Se è vero che da tempo i poliambulatori sono in prima linea sul
fronte della protezione dei dati sensibili, e quindi molto più
attrezzati a fronteggiare le novità introdotte dal GDPR, è anche
vero, però, che non tutti i sistemi informativi sono adeguati ad
assicurare la protezione dei dati.
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verificarsi durante l'utilizzo del Software "Medici Convenzionati" e per rendere
agevole l'adempimento alle Normative appena descritte.
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